Erroneamente creduto "tempio" o "terma", 1'originale
complesso archeologico e il macellum (mercato) della città romana che, oltre ad essere
uno degli esempi meglio conservati di mercato antico, e stato uno strumento assai preciso
per la misurazione dei movimenti bradisismici della zona flegrea. Infatti, i fori sulle
tre grandi colonne di cipollino, poste di fronte all'esedra, praticati dai litodomi
(datteri di mare = molluschi bivalvi), sono la testimonianza dei livelli raggiunti dal
mare nel corso dei secoli. Scavato intorno al 1750, nella vigna detta delle "tre
colonne", appartenuta ai Sangro Sanseverino nella seconda meta del Cinquecento, fu
riportata alla luce una statua raffigurante il dio alessandrino Serapide, dando origine al
nome di "tempio". Comunque, 1'accertata esistenza di questo culto in Puteoli e
la testimonianza dei saldi rapporti commerciali con 1'Egitto che, nella cittadina flegrea,
aveva una numerosa colonia. Per la comparsa di una sorgente d'acqua termale, forse
1'antica polla dei bagni del Cantarello e di Fontana, tuttora attiva nell'angolo
settentrionale del "tempio", la struttura fu creduta una terma, ruolo che ha
svolto dal 1817, sotto 1'episcopato di Carlo Maria Rosini, fino agli anni Trenta del
nostro secolo. Nel 1921, 1'ingenere Michelangelo Manganella progetto un lungo edificio
termale tra i resti archeologici e via Serapide, trasformato, nel 1953, in museo
archeologico -Antiquarium Flegreo- e demolito appena dopo la crisi bradisismica del 1970.
Il macellum puteolano, posto in piena area commerciale (emporium) e nei pressi dello scalo
portuale, si articolava intorno ad uno spazio quasi quadrato; un grande portico, che si
sviluppava su due piani, ospitava le tabernae per la vendita delle più disparate merci;
al centro del vasto cortile scoperto, un raffinato tempietto circolare, arricchito con una
decorativa fontana. Negli angoli, sul lato di fondo con la vasta esedra, trovano posto due
grandi ambienti, in comunicazione col portico attraverso altri locali di passaggio,
destinati a servizi igienici pubblici, creduti, nel secolo scorso, aule termaIi. Le grandi
proporzioni, i materiali pregiati, le ricercate forme architettoniche e le ricche
decorazioni fanno del macellum di Pozzuoli uno degli esempi più importanti e noti
dell'antichità. Immediatamente dietro al "tempio di Serapide" si scorge il
ponte, inaugurato nel 1965, che collega via Pergolesi con via Sacchini, scavalcando la
Ferrovia Cumana. In alto, verso destra, la torre quadrata e tutto quello che rimane del
cinquecentesco palazzo del viceré don Pedro Alvarez de Toledo, abbandonato per due
secoli, ospedale civile dal 1870 al 1970 e completamente "svuotato" durante la
crisi bradisismica del 1983-84.
|